Vino e pane - L’avventura di un povero cristiano
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Vino e pane
di Ignazio Silone
L'avventura di un povero cristiano
di Ignazio Silone
Data: 21 ottobre 2015
Presenti: Francesca,
Caterina, Enzo, Serenella, Fabrizio, Anna Rita,
Marina
Titolo libro: Vino e pane
Autore: Ignazio Silone
Titolo libro: L'avventura di un povero cristiano
Autore: Ignazio Silone
Commenti:
Francesca dice di aver letto i libri “al volo” e di considerare
l’Autore molto bravo: scrive bene. Ricorda la polemica sulla storia di
Avventura di un povero cristiano. Per lui Dante aveva ragione nel suo giudizio
su Celestino V. E’ stato il primo Papa a dimettersi. Viene spontaneo il
parallelo con la situazione attuale. I personaggi comunque non sono tanto
credibili. L’Autore per Francesca si identifica con il protagonista.
Per Enzo l’Autore è presente in tutte e due le opere per tramandare il
suo messaggio. Silone è stato un comunista convinto che però è uscito dal
partito, recuperando la sua matrice cristiana. Nota che Silone era un orfanello
raccolto dopo il terremoto dall’Opera di Don Orione, allevato in
quell’ambiente. Condanna il potere della Chiesa. Interessantissimo il dibattito
con il Cardinal Caetani. Celestino voleva essere umile, e in fondo anche Pietro
Spina, che si finge prete e scopre così un’umanità variegata e anche rapporti
seri con le donne. L’Autore detesta la letteratura erotica. E’ una specie di
scrittore missionario che esplora e comunica il dramma umano di questi poveri
cafoni.
L’Avventura è un dramma che sa un
po’ di Pirandello, un po’ di sacra rappresentazione. Enzo nota che il nome di Don Piccirilli ricorda quello del prete
che aveva raccolto Ignazio (Don Piccinini). Queste informazioni le ha avute di
prima mano dal suo Preside di un tempo.
Anna Rita ha potuto leggere solo Vino e pane. Il libro è bello, si
legge bene. Le è piaciuta molto la
figura di Bianchina.
Fabrizio giudica interessante L’avventura di un povero cristiano,
anche se la forma di dramma non gli è congeniale. Ricorda anche lui il discorso
con il futuro Bonifacio VIII, ben consapevole di non poter governare con i
Pater noster.
Vino e pane gli è piaciuto di più
perché lo ha spinto a interrogarsi sulle sue esperienze personali. E’ una
storia coinvolgente: commoventi i tentativi di Don Paolo di scuotere la
coscienza dei cafoni. Dice che la fine è stata per lui uno shock: ci è rimasto
male. Ma il libro è scritto magnificamente.
Anche Serenella dice di aver letto rapidamente l’Avventura perché le è
piaciuta la forma di dramma. La situazione per lei è attuale. Celestino si può
fidare di poche persone. Il dramma è molto ben scritto.
Enzo si chiede se l’attuale Papa non si stia compromettendo anche
lui.
Per Caterina Celestino V è stato un modello necessario in un’epoca di
settarismo. E’ un libro storicamente molto vero che illumina i caratteri del
potere politico. L’Autore le piace moltissimo.
Per Serenella Vino e pane è stato impegnativo. Vi sono pagine poderose,
alcune un po’ pesanti. Suggestivo il panorama di Roccasecca. Le diverse figure
sono tratteggiate bene. Donna Cristina è surreale.