Giro di vite
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Giro di vite
di Henry James
Data: 24 giugno 2009
Presenti: Caterina, Enzo, Cristina, Annarita, Fabrizio e Serenella
Titolo libro: Giro di vite
Autore: Henry James
Commenti:
Enzo presenta un suo saggio sull’opera che si inserisce nel filone horror del Romanticismo. E’ la lotta del bene contro il male, con la presenza di una forza soprannaturale, arricchito di elementi psicologici. Si svolge in modo descrittivo in un climax che alla fine, non approda a conclusione certa, ma che presenta una continua oscillazione di sentimenti contrastanti, filtrati tutti dal punto di vista della protagonista narrante. Alcune obiezioni sul titolo, la cui traduzione corretta è “il giro della vite”, ad indicare l’avvolgersi degli eventi, pari al movimento, senza fine, di una vite che gira.
Fabrizio: perplessità sull’esistenza dei fantasmi e sulla credibilità del comportamento dell’istitutrice protagonista. Il titolo, inoltre, evoca uno strumento di tortura. Si sofferma sulla prefazione di V. Andreoli, che dichiara la sua esigenza di sentire ancora la voce dei suoi cari morti, come se i fantasmi del libro fossero la proiezione di un’esigenza interiore della protagonista.
Cristina: i fantasmi assumono consistenza e realtà dai particolari del fisico e degli abiti. I bambini rappresentano il male, che risalta, per contrasto, dalla loro perfezione e assoluta dolcezza. La loro corruzione è giustificabile solo con l’intervento del soprannaturale.
Anna Rita concorda in parte con Cristina, ma ritiene che l’istitutrice sia insicura e veda i fantasmi nei bambini. Le traduzioni diverse lasciano in sospeso l’interpretazione del finale: la protagonista stringe con passione il bambino o lo chiude in una morsa, fino ad ucciderlo?
Serenella, da razionale qual è, ritiene l’opera pesante e infarcita di irrazionalità; la protagonista non è una persona del tutto normale. Il libro è giustificato da esigenze economiche dell’Autore, che lo ha scritto nella maturità.