La dama e l’unicorno - Biblos Monterosi

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La dama e l’unicorno

BIBLIOTECA > Gruppo di lettura > 2016
La dama e l’unicorno

di Tracy Chevalier

Data: 21 novembre 2016

Presenti: Serenella, Cristina, Anna Rita, Enzo, Guido, Francesca e Marina

Titolo libro: La dama e l’unicorno

Autore: Tracy Chevalier

Commenti:

A Serenella il libro è piaciuto molto soprattutto per l’ambientazione e per le descrizioni molto accurate del lavoro di fabbricazione degli arazzi. Nei numerosi personaggi ha visto messi in evidenza soprattutto gli aspetti positivi. La storia è abbastanza intrecciata ma sostanzialmente semplice.

Riferisce anche il parere di Caterina che è molto dispiaciuta di non poter essere presente: anche a Caterina il libro è piaciuto; lo ha trovato molto semplice, ma interessante e ben scritto.

Maria, pure assente, ha comunicato di non averlo potuto leggere, ma di ripromettersi di leggerlo appena possibile.

Anche Francesca si rammarica di non aver potuto leggere il libro che, per quanto l’abbia ordinato da tempo, non le è ancora arrivato.

Enzo condivide il giudizi finora espressi: il libro è gradevole e si legge bene. A suo parere sono un po’ troppi i termini e le espressioni in francese. La storia è frazionata in periodi che corrispondono ai diversi capitoli. Ognuno rappresenta il racconto di un personaggio diverso, però chi racconta è sempre l’autrice e lo stile è sempre lo stesso. Forse sarebbe stato preferibile diversificare un po’. Ha apprezzato la descrizione del grande telaio e della tecnica di esecuzione degli arazzi. Gli è tornato alla mente un attrezzo, il subbio, usato anche da sua madre nel lavoro di ricamatrice. I personaggi sono interessanti.

Anna Rita dice di averlo riletto volentieri. E’ un libro scorrevole, carino. I personaggi, come ha già notato Serenella, hanno tutti in fondo un lato simpatico.

Anche Cristina l’ha letto per la seconda volta. La prima le era molto piaciuto tanto da proporlo come lettura al gruppo. Questa volta, pur considerandolo ancora piacevole, osserva qualcosa che l’ha lasciata un po’ perplessa: il linguaggio sempre uguale, un po’ come ha notato Enzo. Più che altro il linguaggio è troppo moderno per l’epoca che viene descritta e molte battute risultano improbabili. Come romanzo storico risulta un po’ stonato. Qua e là sono inseriti riferimenti storici senza alcun approfondimento. Decisamente La ragazza con l’orecchino di perla è molto migliore.

Anche gli altri sono d’accordo.
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