Anime di vetro
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Anime di vetro
di Maurizio De Giovanni
Data: 18 aprile 2016
Presenti: Caterina, Fabrizio, Anna Rita, Enzo, Maria, Serenella, Cristina, Francesca, Marina
Titolo libro: Anime di vetro
Autore: Maurizio De Giovanni
Commenti:
Caterina dichiara subito che il libro le è piaciuto molto; l’ha letto in una giornata. Ha trovato
attraente l’impianto poliziesco e la caratterizzazione del personaggio del protagonista.
Confessa però di non aver capito perché il Commissario non ha accolto l’amore di Elena. La
conclusione le è sembrata un po’ artefatta.
Serenella definisce il libro un bel romanzo giallo scorrevole, anzi un romanzo giallo-rosa.
La depressione del Commissario per la perdita della Tata le è parsa esagerata. Ha trovato
simpatico il bravo brigadiere.
Per Enzo il rosa prevale sul giallo che secondo lui non è molto sviluppato. Ci sono tante
scene successive che, prese una ad una, affascinano. Il finale è incerto: sembra uscir fuori
una vittoria dell’amore che risulta un po’ forzata. E’ un’opera valida che si legge bene.
Fabrizio definisce la trama del giallo ben poca cosa. Si è un po’ annoiato perché non riusciva
a seguire i vari personaggi che rimandano a storie precedenti.
Maria ha l’impressione che il finale sia tirato via. Per quanto il romanzo si legga
velocemente, la storia procede lenta e a tratti noiosa.
Cristina dice di essere rimasta un po’ delusa perché si aspettava un giallo. Ha trovato il
romanzo un po’ difficoltoso perché ci sono troppe donne, troppi amori. Confessa di non
avercela fatta a leggerlo tutto. Le è sembrato che l’epoca in cui è ambientata la storia non si
accordi bene con lo stile molto moderno della scrittura.
Enzo nota che negli anni 30 c’era un residuo di quel decadentismo caratteristico di fine
Ottocento: linguaggio ricercato da piccolo poema.
Anna Rita, che ha letto tutti i romanzi precedenti dello stesso Autore, ha ritrovato qui gli
stessi personaggi a cui si era affezionata. Pensa che, rispetto agli altri libri, in questo l’Autore
abbia calcato di più la mano sul sacrificio per amore e sulla depressione.
Per Caterina il protagonista è oppresso dalla solitudine, ma è una scelta.
Secondo Anna Rita, questo tema è presente anche negli altri libri, in casi diversi.