L'amica geniale
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L'amica geniale
di Elena Ferrante
Data: 27 maggio 2015
Presenti: Caterina, Enzo, Serenella, Francesca, Fabrizio, Maria, Anna Rita, Marina
Titolo libro: L'amica geniale
Autore: Elena Ferrante
Commenti:
Esordisce Anna Rita che ha proposto il libro. Mette in rilievo gli aspetti positivi: il romanzo spiega bene
l’ambiente di Napoli periferia ai tempi dell’infanzia e prima giovinezza dell’Autrice. E’ anche ricco di spunti
introspettivi relativi all’Autrice stessa. Ad Anna Rita il libro è piaciuto molto: la scrittura è scorrevole e
coinvolgente. L’aspetto negativo è che si tratta del primo volume di una trilogia (Caterina precisa che i
volumi successivi sono 3, quindi una quadrilogia!). Dice che non leggerà gli altri.
Anche Enzo definisce il romanzo interessante e di gradevole lettura. La vicenda è ricchissima di particolari, i
personaggi seguiti con attenzione appassionata. La storia è “in fieri”, in quanto primo momento di una vera
e propria saga popolare che coinvolge varie famiglie e si snoderà attraverso altri tre romanzi. Le due
protagoniste, Lenuccia e Lila sono indissolubilmente legate l’una all’altra anche quando gelosia, orgoglio e
invidia rischierebbero di separarle. Sono legate soprattutto dal senso di appartenenza a un mondo
variegato in cui emerge l’ineguagliabile spirito partenopeo. C’è una qualche eco del celebre “l’oro di
Napoli”.
Francesca concorda nel definire facile e scorrevole la lettura del romanzo. Nota alcuni elementi curiosi.
Queste amicizie femminili la lasciano perplessa: si augura che non siano tutte così. Il libro comunque le ha
lasciato molto poco.
A Caterina il romanzo ha ricordato “Le ragazze di San Frediano”, in confronto al quale il libro della Ferrante
le è sembrato prolisso e ripetitivo. Non le è piaciuta la descrizione della Napoli povera. Il rapporto tra le due
ragazze le è apparso morboso. Aggiunge che questa quadrilogia ha avuto per lei l’aria di una operazione
commerciale.
Anche per Maria il finale è un esplicito invito a comprare i romanzi successivi. Ha apprezzato comunque il
libro per aver delineato in modo convincente il forte carattere di Lila e messo in evidenza l’importanza degli
anni della scuola.
Serenella rileva l’agilità della scrittura, ma ha l’impressione che l’Autrice abbia voluto strafare.
Fabrizio si dice contento di averlo letto dato che in questi giorni tutte le librerie espongono i romanzi di
questa scrittrice. In sostanza gli sembra che si tratti di una quantità di fattarelli che non gli hanno lasciato
gran che, tranne forse una riflessione sull’importanza del “prima”, di conoscere cioè gli antefatti di una
storia. Riporta la definizione dell’Autrice per cui la capacità dello scrittore consiste nel trasformare la realtà
in parole.