Olive Kitteridge
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Olive Kitteridge
di Elizabeth Strout
Data: 24 marzo 2010
Presenti: Serenella, Fabrizio, Annarita, Cristina, Miriam, Enzo, Guido, Caterina
Titolo libro: Olive Kitteridge
Autore: Elizabeth Strout
Commenti:
Fabrizio non apprezza la struttura narrativa articolata in racconti che lasciano
il lettore insoddisfatto. Non è paragonabile ai capolavori, come Via col vento, Il
vecchio e il mare e Furore. Non si coglie il filo conduttore dell’opera, e non tutti
i personaggi sono descritti in modo profondo.
Annarita concorda con Fabrizio e considera superficiale l’analisi dei
personaggi. Esprime parere negativo.
Cristina: la presentazione dei personaggi è monocorde, l’opera manca di
fascinazione e le risulta noiosa la lettura.
Miriam: l’opera è piacevole, è ben rappresentata la provincia americana,
paragonabile ad un quadro di Hopper. Anche la psicologia dei personaggi è
convincente: Olive è la memoria storica del paese ed è il filo di unione di tutta
la vicenda, pur nella sua indifferenza, a volte cinica. Si sente lo studio
psicoanalitico dell’autrice, di cui si apprezza la fluidità narrativa.
Enzo: lo stile è fluido, l’autrice è brava, anche sotto il profilo dell’analisi
psicologica dei personaggi. La frammentarietà dell’opera è giustificata dalla
struttura narrativa ad episodi. Non in tutti è presente Olive (solo in sei su
tredici), ma sono tutti ben composti.
Serenella: nella vita della cittadina si inserisce la forte personalità di Olive. Ci
sono belle scene nelle quali i caratteri dei personaggi sono ben definiti e
risultano reali (per esempio Henry, ben rappresentato nel suo lavoro di routine
e nella delicatezza dei sentimenti).
Caterina: opera avvincente, i cui episodi sono maschere di un paese e nella
quale la protagonista nasconde, nella sua rudezza, disponibilità ed apertura
verso tutto il microcosmo cittadino. Ha pudore dei suoi sentimenti, che non
rivela, ma di cui ha talvolta consapevolezza.