L'angoscia del re Salomone
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L'angoscia di re Salomone
di Romain Gary
Data: 30 maggio 2017
Presenti: Serenella, Fabrizio, Cristina, Enzo, Anna Rita e Marina
Titolo libro: L'angoscia del re Salomone
Autore: Romain Gary
Commenti:
Anna Rita dice di aver letto il libro due volte e la seconda volta le è piaciuto anche di più perché ha potuto
apprezzare meglio molti particolari simpatici. Il romanzo è piacevole, arguto e molto ironico. I personaggi
sono simpatici. Ricorda in particolare il portinaio. L’idea di far del bene anche in modo non convenzionale è
l’idea di Salomone. Ma perché lo fa? Dice per “dar lezione a Dio”, ma anche per alleviare un’angoscia che è
anche la nostra. Un modo per far del bene è anche far arrabbiare il portiere, che altrimenti non può
sfogarsi. Molti aspetti del libro le sono piaciuti, particolarmente l’insistenza di Jean nel voler imparare dal
vocabolario le cose più importanti dell’esistenza.
Enzo è dispiaciuto di non aver potuto rileggere il libro, cosa che fa di solito, anche per riportare impressioni
più accurate. Ha comunque trovato la lettura interessante, anche se si era un po’ arenata sul rapporto “a
pingpong” tra Cora e Salomon, un personaggio impassibile, monumentale. Poi l’interesse è tornato ed ha
apprezzato molte cose, particolarmente il tema della giovinezza e della vecchiaia, con la citazione di Victor
Hugo: “e fiamma si vede negli occhi dei giovani ma nell'occhio dei vecchi si vede luce!” Enzo ha trovato
molto interessante anche la postfazione che illustra la personalità dell’Autore.
Serenella dice che l’ha incuriosita il modo con cui l’Autore presenta Jean, l’io narrante. Carinissima la sua
amicizia con gli altri due, Chuck e Zad. Le è piaciuto il modo con cui è descritta l’impressione di essere
invecchiato (solo a vederti nello specchio ti fai un po’ senso), e anche il fatto che Jean sta con Cora perché
sente di doverlo fare, come per compensarla, ma forse perché le si era affezionato. Insomma il libro le è
piaciuto molto, anche per l’ironia che è una costante del romanzo.
Fabrizio è riuscito ad arrivare solo a metà, ma quello che ha letto l’ha molto gradito e apprezzato. Ricorda il
personaggio del portinaio. L’ha sorpreso venire a sapere che l’Autore si è suicidato.
Anna Rita dice che le ultime pagine gettano un po’ di luce su questa personalità dagli aspetti contraddittori.
A Cristina il libro è piaciuto. E’ fantastico quando Jean cerca insistentemente la parola amore su tutti i
dizionari. Tra i vari personaggi le è piaciuta Aline, che era gelosa ma non voleva esserlo. Bellissimo quando
Jean spiega a Cora il comportamento di Salomon. “E’ lo stoicismo che vuole così. Lei dovrebbe guardare nel
dizionario. Lo stoicismo è quando uno ha talmente paura di perdere tutto che perde tutto apposta, per non
aver più paura. E’ quella che si chiama angoscia, signorina Cora, più nota come fifa” (p. 182). Ci sono spunti
molto forti, interessanti, come quando Salomon ritrova Cora nel ruolo di donna dei gabinetti di una grande
brasserie.
Per Cristina Cora attraverso tutte le sue vicende, era rimasta una bambina. Resta in dubbio sul sentimento
di Jean per Aline. Jean è benevolo oltre ogni limite. Si ostina a negare i difetti di Salomon. Il servizio S.O.S.
Benevoli è straordinario.
Serenella osserva che occuparsi di tutti è abbastanza facile, è difficile occuparsi di quelli a cui si è attaccati.
Tutti sono d’accordo nell'apprezzare il libro: esso presenta molti aspetti e se ne potrebbe parlare ancora a
lungo.