Un'Odissea. Un padre, un figlio e un'epopea
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Un'Odissea. Un padre, un figlio e un'epopea
di Daniel Mendelsohn
Data: 14 ottobre 2019
Presenti: Caterina, Anna Rita, Fabrizio, Enzo, Serenella, Marina
Titolo libro: Un’Odissea. Un padre, un figlio e un’epopea
Autore: Daniel Mendelsohn
Commenti:
Anna Rita esordisce dichiarando che il libro le è piaciuto molto. Interessante, ben scritto. Le è piaciuto il
racconto della partecipazione di Jay Mendelsohn al seminario sull’Odissea tenuto dal figlio, in cui si
manifesta la personalità del padre, in aspetti fino allora nascosti. Parlando del rapporto tra Odisseo e
Penelope, chiamata da Omero homophrosyne (il “pensare allo stesso modo”), Daniel scopre un padre
affascinante, innamorato della moglie. Alla fine si capisce che l’importante non è la meta ma il viaggio.
Enzo premette che per problemi di salute non ha potuto scrivere un resoconto approfondito, ma ha fatto
uno schemino da cui si evince che nel libro ci sono ben sette odissee: la prima, ovviamente, il poema
omerico, la seconda la crociera con il padre nel Mediterraneo, la terza l’odissea intima di Daniel, la quarta,
l’odissea intima del padre, la quinta l’odissea di Telemaco, la sesta il viaggio di ritorno di Odisseo dal paese
dei Feaci, la settima, l’incontro con il padre Laerte. I motivi importanti sono le sorprese, come quelle
che Odisseo fa al padre e alla moglie.
Lo stile è bello, ma il modo di procedere del discorso affatica un po’. Restano molto impresse tre parole
greche: nostos, il ritorno a casa (cfr. Nostalgia: dolore del ritorno), homophrosyne, uguaglianza di
sentimenti, e polytropos, come Omero introduce Odisseo: l’uomo multiforme: dai molti viaggi, dalle molte
avventure, dalle molte astuzie.
Caterina è stata colpita dall'andamento circolare della narrazione che affronta il rapporto vita morte,
adolescenza maturità. Telemaco matura, Ulisse rappresenta il padre maturo e affidabile. L’Autore compie
un percorso di introspezione. Per gli studenti Ulisse è un eroe, così come il padre è un eroe per l’Autore.
Questi si identifica a volte con Telemaco, a volte con Ulisse. L’antico rivive nel presente: Penelope è la
madre dell’Autore, che non ama viaggiare, non cambia casa.
Il libro è interessantissimo, offre moltissimi spunti. La crociera sulle orme di Odisseo, per un evento fortuito
non arriva a Itaca. Il viaggio non concluso significa forse che il viaggio della conoscenza non si conclude se
non con la morte.
Fabrizio dice di avere avuto difficoltà nel leggere questo libro, forse perché il suo approccio è stato un po’
sbagliato: si aspettava l’Odissea e sono venute fuori tante altre cose.
Serenella sottolinea il modo affabile dell’Autore di far intervenire il padre al seminario, per conoscerlo
meglio. Reso molto bene il rapporto padre figlio. Nell'insieme il romanzo fa venir voglia di rileggere
l’Odissea.
Caterina annota che nel libro emerge il legame indissolubile tra matematica e cultura umanistica.
Al proposito, Enzo ricorda due episodi della sua esperienza di insegnante in cui ha “curato” la matematica
con le letture.