Suo marito
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Suo marito
di Luigi Pirandello
Data: 29 aprile 2009
Presenti: Enzo, Cristina, Anna Rita, Fabrizio, Serenella, Caterina e Salvatore
Titolo libro: Suo marito. Giustino Roncella nato Boggiòlo
Autore: Luigi Pirandello
Commenti:
Si procede all’analisi di “Suo marito", e si riprende Bob Smith: Il ragazzo che amava Shakespeare.
Fabrizio esprime grosse perplessità sul testo di Pirandello, di cui non ha portato a termine la lettura per la pesantezza dell’opera.
Enzo concorda con Fabrizio. Si tratta di un testo noioso e impegnativo, la cui lettura si può accostare a quella di opere straniere come La Certosa di Parma di Stendhal e Guerra e pace di Tolstoi. Le descrizioni sono noiose. Si può dividere in due parti: la prima fino al successo de La nuova colonia e la seconda in cui si verifica la decadenza psicologica della protagonista. C’è un’eccessiva attenzione ai particolari.
Cristina definisce il testo “romanzo dei vinti”: il protagonista è il grande sconfitto dalla vita e dall’amore. La Rancella è sconfitta dal marito e dalle esigenze commerciali dell’arte. Cerca alibi per il suo totale fallimento. Altro sconfitto è il Giulì, succube della sua inettitudine.
Caterina osserva che Giustino è l’espressione dell’umanismo pirandelliano, Silvia rappresenta la negazione del valore dell’arte.
Anna Rita: pure ripetitivo, il romanzo è piacevole; la protagonista si lascia trascinare dalla sua ispirazione quando è lontana dalla gente.
Per Salvatore si tratta di un testo coinvolgente, scritto con ottima tecnica espressiva. Pirandello usa Silvia come metafora di sé, per poter osservare dall’esterno la vicenda.
Secondo Cristina Bob Smith ha l’ambizione di confrontarsi con Shakespeare, ma la distanza è grandissima.
Serenella: Pirandello distrugge tutti gli esponenti del mondo letterario, di cui evidenzia la vacuità e la dissacrazione. Buona l’analisi psicologica. Tutti personaggi sono infelici, ma sicuramente non interiormente poveri. Convincente la rappresentazione di tutti.
Si riprende infine la considerazione del testo di Bufalino: Le menzogne della notte.
Enzo evoca un libro della sua infanzia: L’ultimo giorno di un condannato di Victor Hugo, che presenta la stessa situazione dell’opera di Bufalino: tutte le sensazioni che prova il condannato prima di morire.