Chiara di Assisi - Biblos Monterosi

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Chiara di Assisi

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Chiara di Assisi

di Dacia Maraini

Data: 18 giugno 2014

Presenti: Caterina, Alita, Serenella, Fabrizio, Maria, Enzo, Cristina, Anna Rita, Guido, Marina, Claudia

Titolo libro: Chiara di Assisi

Autore: Dacia Maraini

Commenti:

Esordisce Anna Rita, che ha proposto la lettura di questo libro, e dice che è stata colpita dalle dichiarazioni dell’Autrice: per la prima volta, dice la Maraini, ha sentito l’esigenza di scrivere su un tema come questo; non è il suo genere, ma lo ha sentito interessante. Per questo ha fatto ricorso all’espediente della ragazza siciliana di nome Chiara che l’ha spinta a occuparsi di questo tema e l’ha seguita in tutta la composizione. La ragazza ad un certo punto dice: “io rappresento una parte di sé che lei non accetta”, il “suo piccolo cuore illuminista”. Il libro, dice Anna Rita, le è “entrato dentro”. Finito il libro si sentiva sola e povera, come per aver perduto quello spirito che aleggiava nel libro. Ha avuto voglia di rileggerlo.

Cristina ha letto il libro e le è piaciuto abbastanza, anche perché ama molto questa scrittrice. L’escamotage della ragazza non le è sembrato particolarmente riuscito, ma forse era necessario. Il personaggio di Chiara non le ha detto niente di più di quello che già sapeva: si chiede perché l’Autrice abbia scritto questo libro che non è né un saggio né un romanzo. Caterina dice di aver sentito l’intervista rilasciata da Dacia Maraini in occasione della pubblicazione del libro. Sembra che abbia scelto questa figura perché voleva dimostrare che, da agnostica, era però capace di trattare questo tema. Si è rispecchiata profondamente in questa donna e ha voluto andare a fondo soprattutto perché è considerata inferiore a San Francesco, quasi una postilla del santo e non è così.

Enzo enumera i quesiti di fondo sui motivi che hanno spinto la Maraini a scrivere questo libro: 1. Voleva scrivere una biografia? 2. Voleva fare un’opera letteraria, abile com’è nel descrivere personaggi? 3. L’ha spinta il fascino umano e spirituale di Chiara a cercare di scoprire la vera essenza della particolare santità di queste due figure (Chiara e Francesco)? Forse l’ultima ipotesi è quella giusta. E l’Autrice trova la risposta in tre dimensioni: umiltà, povertà e amore. Però Dacia è un’agnostica, e potrebbe cadere nella trappola di una non voluta conversione. Ecco allora l’espediente del rapporto con la ragazza siciliana: un’interlocutrice che esprime idee che la scrittrice non vuole apertamente accettare o riconoscere. Il testo esprime un impegno laico e severo contro il maschilismo e la Chiesa. Piuttosto per Enzo non è molto chiaro il significato del sottotitolo: elogio della disobbedienza. Ricorda il celebre titolo di Erasmo da Rotterdam: elogio della follia? Se è così ci sarebbe una certa ironia abbastanza significativa. Perché Chiara non appare mai disobbediente, pur difendendo con vigore il suo ordine e la sua regola. Chiara vive nella assoluta libertà che le procura l’assoluta povertà. Enzo nota il passaggio dal dialogo tra la scrittrice e la ragazza siciliana che avviene dopo un battibecco tra le due e facilita il lancio dei messaggi dell’Autrice. Enzo conclude dicendo che il libro gli è piaciuto moltissimo.

Alita concorda con Enzo: anche a lei il libro è molto piaciuto e sottolinea che le ha insegnato molto.

Caterina condivide questa impressione: anche a lei è piaciuto moltissimo. Aggiunge che lo stile è travolgente, affascinante. Ha apprezzato che la Maraini abbia voluto dimostrare che la donna bistrattata del Medioevo era in realtà forte come un cavaliere. Non le è piaciuto che si dilungasse sulle controversie tra le monache. In ogni caso dichiara che il libro le è “entrato dentro”, e questo vuol dire che ha un forte valore. E’ interessante l’intreccio delle considerazioni, in cui sembra che l’Autrice voglia come scrollarsi di dosso questo personaggio scomodo.

Per Fabrizio il problema è se sia un romanzo o un saggio. Osserva che gli sarebbe piaciuto trovarci un po’ di fede. Si chiede ancora: perché l’ha scritto? Fabrizio dice che non sapeva chi fossero i Catari né i Valdesi. Pensa che forse si tratti di un tentativo di riavvicinarsi alla fede.

Maria dice che il romanzo non la ha molto coinvolta, ma lo consiglierebbe per una ricerca storica.

Marina non è di questo parere: per lei il libro è molto bello e interessante: dice forse di più su Dacia che su Chiara. La ricerca storica invece è abbastanza superficiale: l’immagine della massa di libri che l’Autrice si procura in fretta per realizzare il lavoro è eloquente. Non cercherei lì la vera storia dei Catari o dei Valdesi, meglio I primi cento anni di storia francescana di Raoul Manselli. Ma è una deformazione professionale, ovviamente.

Claudia si chiede quale sia il messaggio del testo.

Caterina osserva che esistono limiti invalicabili per la razionalità.

Cristina pensa che alla scrittrice sia venuta la tentazione di occuparsi di questo tema, spinoso per lei. E’ stata molto onesta con Chiara; ha fatto un elogio della persona.

Enzo aggiunge che fin dall’inizio la Maraini si chiede: perché questa persona mi ha così turbato e fatto pensare?
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