Fahrenheit 451 - Biblos Monterosi

Vai ai contenuti

Fahrenheit 451

BIBLIOTECA > Gruppo di lettura > 2011
Fahrenheit 451

di Ray Bradbury

Data: 20 giugno 2011

Presenti: Enzo, Anna Rita, Cristina, Guido, Serenella, Fabrizio, Cristina, Marina

Titolo libro: Fahrenheit 451

Autore: Ray Bradbury

Commenti:

Serenella dice che il libro le è piaciuto molto, è più che attuale: la scrittura ha un ritmo incalzante, che comunica l’angoscia di un mondo virtuale che prende il sopravvento sul mondo reale. Il personaggio di Clarissa le ricorda la “farfalla di Einstein”. La sua rapida irruzione nel mondo di Montag lo destabilizza. Il libro è bello, anche se un po’ angoscioso: c’è un barlume di speranza affidato alla fine alla cultura, ai libri.

Fabrizio: L’importante è far vivere e sopravvivere questi libri. Il numero 451 credevo fosse la temperatura di autocombustione della carta, ma non è così. E’ un libro profetico uscito nel 1953. Un particolare: la moglie di Montag che legge sulle labbra le parole del marito. Oggi è realistico, vista la presenza continua della televisione. Clarissa torna a casa e chiude la porta dolcemente… Montag va a casa sua e la trova fredda come un mausoleo: due realtà molto diverse. Una splendida citazione: “ricordare e scavare una fossa dove buttare finalmente la guerra.”

Anna Rita è stata colpita dalle ultime tre pagine: sembra quasi non le abbia scritte lo stesso autore. Sono molto più belle del resto del romanza, scritto, secondo lei, in modo troppo spigoloso, angosciante, anche se il libro è molto interessante.

Cristina è del parere che quel modo di scrivere sia voluto proprio per comunicare quest’impressione di angoscia. Rappresenta anche lo stato d’animo dell’Autore che in seguito subisce un’evoluzione. E’ inquietante come sia profetico il discorso che Beatty fa a Montag: noi dobbiamo essere uguali, la gente non ha la felicità, dobbiamo dare sempre svago. Il fuoco, che scompariva e ritornava, non serviva a bruciare ma a scaldare. E’ a questo punto che lo stile aggressivo inizia a cambiare. Un’altra invenzione forte di questo scrittore di fantascienza è il segugio meccanico.

Enzo ricorda di aver letto il libro tanto tempo fa e di aver visto il film di Truffaut che dava una sua interpretazione alla storia. Per Enzo si tratta più che di fantascienza di fantamorale, incentrata sul cambiamento, in peggio, della civiltà umana. Eliminare la cultura crea un vuoto. La scrittura evidenzia un autore importante. Secondo Enzo però l’Autore punta troppo sulla descrizione di impressioni sensoriali, soprattutto odori. Sottolinea l’episodio di quando brucia Beatty, e la descrizione della lunga fuga di Montag.

Marina fa un paragone con “Il nuovo mondo” di Huxley (1932), anche questo una “distopia”, più pessimistica ancora di Fahrenheit 451, perché non lascia alcun segno di speranza.

Serenella osserva che l’attuale onnipervadenza della Tv e del computer rende il nostro mondo via via più simile a quello descritto da Bradbury.

Fabrizio conclude che oggi non ci si vergogna più dell’ignoranza e Enzo si associa mettendo in evidenza l’influsso negativo soprattutto sui ragazzi, dell’immersione in questo mondo virtuale, spesso sciatto e superficiale.
Torna ai contenuti