Daisy Miller
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Daisy Miller
di Henry James
Data: 24 giugno 2013
Presenti: Caterina, Serenella, Fabrizio, Maria, Anna Rita, Marina, Enzo
Titolo libro: Daisy Miller
Autore: Henry James
Commenti:
Esordisce Anna Rita dicendo che James le piace moltissimo ma questo racconto non le ha
dato niente. Ha trovato ambientazione molto formale, i personaggi poco interessanti.
Naturalmente la scrittura, lo stile è ammirevole.
Caterina osserva che tra i personaggi, il più interessante è quello della Signora Costello, la zia
del protagonista.
Enzo ha letto il libro in una edizione che porta il testo originale inglese a fronte della
traduzione italiana e ha potuto apprezzare l’ottima stesura non solo del testo di James ma
anche della traduzione. Il libro per lui è una lettura interessante, si fa leggere, nonostante
l’analisi sia un po’ insistita, ripetuta. Il personaggio della ragazza si fa perdonare, in definitiva
è innocente.
Caterina non è d’accordo su questo punto.
Enzo continua dicendo che tutto sommato James è sempre un po’ misterioso. Cita il passo
dove si dice che “… avevano smesso di invitarla perché il suo comportamento era
“mostruoso”. Winterbourne si trovò a sospettare … La giudicava infantile e superficiale.
Leggerezza e ignoranza.”
Fabrizio ricorda l’osservazione di Winterbourne : la perversione risiede nell’occhio di chi la
spia. Per Fabrizio la narrazione scorre fin troppo bene. In definitiva il libro gli ha trasmesso
ben poche emozioni: racconta la diversità di una ragazza americana più libera e un ambiente
più formale, più tradizionalista. C’è un femminismo ante litteram. Ricorda il messaggio che
Daisy lascia poco prima della morte repentina: avrebbe voluto che gli altri la apprezzassero.
Anche Serenella vede in questo romanzo breve (o lungo racconto) la descrizione di una
ragazza americana civettuola, in contrasto con un giovane (Winterbourne), molto rigido,
attaccato alle apparenze, e alla fin fine anche alla energica zia. Considera il finale molto
romantico.
Caterina elenca quello che il testo non ha, a suo parere: caratterizzazione dei personaggi,
trama (manca del tutto), evoluzione dei personaggi (il loro comportamento non cambia mai),
ambientazione (inesistente). Per Caterina la protagonista vuole solo attirare l’attenzione,
comunque sia va alla ricerca di cretini usandoli come zerbino per metterci su i piedi. Giudica
l’opera spenta e deludente. Anche il finale, con la morte della protagonista, non le ha detto
niente.